Anti-dumping: come tutelare il commercio europeo

Anti-dumping: come tutelare il commercio europeo

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Che cos’è il dumping e come contrastarlo

Il dumping è una pratica economica che consiste nella vendita di beni o servizi a un prezzo inferiore al costo di produzione o al prezzo di mercato, con l’obiettivo di ottenere quote di mercato ed eliminare i concorrenti. Questa è una pratica considerata sleale perché danneggia l’equilibrio del mercato e rischia di causare conseguenze negative ai produttori locali, a livello occupazionale e all’economia in generale.

Per questo motivo, molti paesi hanno messo in atto misure di anti-dumping per proteggere i propri mercati nazionali, ossia una politica di tutela commerciale. L’anti-dumping viene attuato attraverso l’imposizione di dazi o tariffe sulle importazioni di prodotti che sono oggetto di dumping da parte dell’esportatore. Queste misure sono solitamente temporanee e vengono adottate dopo un’indagine accurata che stabilisca l’esistenza di dumping e il danno causato all’industria locale. Le regole sull’anti-dumping sono stabilite tramite accordi internazionali e possono causare controversie commerciali tra i paesi, poiché l’imposizione di dazi o tariffe può essere interpretata come una restrizione agli scambi internazionali.

Alla fine del 2022 erano in vigore 151 strumenti per l’antidumping, su un totale di 177 misure per la tutela commerciale. L’unione europea ha imputato il maggior numero di misure tutelari sulle importazioni da Cina, Russia, India, Corea e Stati Uniti. In particolare, nei settori di acciaio, alluminio, prodotti chimici e ceramica.

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Le azioni dell’Unione Europea

L’Unione Europea sta implementando gli strumenti anti-dumping. Il cambiamento principale attuato riguarda il calcolo dei margini di dumping applicato durante le investigazioni anti-dumping sulle importazioni dai paesi membri dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio). I paesi membri dell’OMC sono quei paesi i cui prezzi e costi sono distorti a causa dell’intervento statale, alcuni paesi membri sono Algeria, Etiopia, Iran, Iraq, Libia e Somalia. Lo stato interviene, ad esempio, quando si opera in un mercato in cui ci sono molte imprese di proprietà o sotto controllo dalle autorità del paese esportatore; oppure per interessi politici.

Il metodo classico, che col nuovo emendamento non varierà, per calcolare il margine di dumping si basa sulla comparazione tra i prezzi del paese esportatore rispetto ai prezzi per l’esportazione per quello stesso oggetto. Il nuovo metodo è applicato quando, a causa dei prezzi e costi interni eccessivamente distorti dallo stato, si subisce un’interferenza significativa. Con questo metodo si useranno dei parametri coerenti con i costi di produzione e vendita non falsati. Attraverso questo nuovo metodo la Commissione Europea sarà in grado di quantificare la grandezza del dumping. La Commissione può pubblicare dei report descriventi le circostanze di mercato per quel determinato paese o settore, i quali possono essere usati per presentare una denuncia perché contengono anche delle note tecniche da inserire nel fascicolo dell’indagine per dumping, perché costituiscono una prova.

Martina Casella, Rebecca Amato

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