Maersk: l’imminente recessione influenzerà negativamente il settore dei trasporti marittimi
Quanto influirà lo status attuale dei mercati internazionali sulla situazione dei trasporti marittimi? Parecchio, secondo Maersk, considerata la più grande compagnia di navigazione mercantile al mondo per ricavi.
Il 2 novembre il più grande vettore di container marittimi del mondo, la società danese Maersk, ha infatti riferito di aver ricevuto nel terzo trimestre un utile netto di 8,9 miliardi di dollari, il 65% in più rispetto all’anno precedente e migliore delle previsioni degli analisti. La società ha anche ribadito la sua previsione di EBITDA per l’intero anno 2022 a 37 miliardi di dollari.
Descrivendo la situazione attuale del settore, Maersk ha affermato che grazie alla ripresa del commercio internazionale, quest’anno sta ottenendo “risultati eccezionali”.
“Tuttavia, è chiaro che le tariffe di nolo hanno già raggiunto il picco e hanno iniziato a normalizzarsi durante il terzo trimestre a causa del calo della domanda e della stabilizzazione delle catene di approvvigionamento. Pertanto, come previsto quest’anno, i dati sui ricavi continueranno a diminuire”, ha osservato Maersk.
Mercati internazionali alla finestra e situazione trasporti marittimi in standby
L’azienda danese ha avvertito che il conflitto in Ucraina, la crisi energetica in Europa, l’alta inflazione e l’imminente recessione globale “portano nuvole all’orizzonte”.
“Ciò influenzerà l’attività dei consumatori, che, a sua volta, condizionerà il trasporto internazionale e la domanda di servizi logistici. Poiché prevediamo un rallentamento dell’economia globale, questo è destinato a influire sulle spedizioni, quindi abbiamo già iniziato a considerare come riprogettare le nostre catene di approvvigionamento per resistere a un mercato più volatile”, ha affermato Maersk.
Gli investitori hanno reagito negativamente alle previsioni pessimistiche della società sulla situazione dei trasporti marittimi: le azioni Maersk sono scese del 6% dopo la pubblicazione del bilancio.
Fonti: Kommersant
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